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0815935166Non vogliamo entrare troppo nel merito legislativo della legge 104, perché sicuramente chi ha deciso di contattare un agenzia investigativa già conosce più che bene la materia. Tirando le somme la legge 104 consente ai lavoratori dipendenti portatori di handicap o ai loro parenti o affini entro il terzo grado di ottenere fino a 3 giorni al mese di permessi retribuiti. Questi permessi inoltre possono essere frazionati anche in singole ore. La finalità di tali permessi è quella di prestare assistenza al proprio parente invalido.
Tale legge ha sicuramente uno scopo sociale ed assistenziale importante, però spesso viene confusa dai dipendenti furbetti come delle ferie retribuite.
L’utilizzo improprio di tali permessi vanno dunque ad arrecare un doppio danno all’imprenditore che può vedere in una sola volta sia un calo della produttività dovuto all’assenza del dipendente in 104, sia un aggravio delle spese dovuto all’assunzione di un sostituto nei giorni di assenza.
Durante i giorni o le ore di permesso comunicateci dall’imprenditore, gli agenti investigativi accetteranno la reale attività svolta dal dipendente e l’eventuale utilizzo improprio della legge 104. Al termine delle investigazioni verrà fornita al cliente tutta la documentazione dell’indagine compresa la relazione in cui viene verbalizzato tutta l’attività svolta dagli investigatori privati.
In tanti anni di attività dobbiamo purtroppo dire che quando un azienda arriva a rivolgersi ad un investigatore privato significa e I sospetti dell’utilizzo scorretto dei permessi è così forte che nella stragrande maggioranza dei casi in effetti l’accertamento risulta positivo. Infatti, più del 90% dei casi in cui ci è stata affidata un indagine, i permessi venivano utilizzati per questioni personali.
Alcuni dei fattori che possono far nascere il dubbio sono la richiesta dei permessi:
La domanda quindi viene spontanea: a cosa serve l’intervento dell’agenzia di investigazioni?
La Suprema Corte di Cassazione ha più di una volta ribadito che l’abuso nell’utilizzo dei permessi viola i principi di correttezza e buona fede, sia nei confronti del datore di lavoro che dell’Inps, con rilevanza anche ai fini disciplinari. In pratica il dipendente scorretto non solo può essere soggetto al licenziamento per giusta causa, ma anche denunciato per indebita percezione di contributi statali.
Dunque l’intervento dell’investigatore ha il fine principale di poter intraprendere un azione di licenziamento per giusta causa.